Commissione Antimafia chiede atti inchiesta al Procura su arresto sindaco Avellino per reati legati a mafia.

La richiesta della Commissione Parlamentare Antimafia alla Procura di Avellino

La Commissione parlamentare antimafia ha chiesto alla Procura di Avellino gli atti dell’inchiesta “Dolce Vita”, che ha portato all’arresto del sindaco dimissionario del capoluogo irpino Gianluca Festa, assieme ad un ex dirigente comunale e di un architetto del posto. La Procura di Avellino guidata da Domenico Airoma, ha fatto sapere che trasmetterà gli atti dell’inchiesta nel più breve tempo possibile alla commissione parlamentare, che sulla base di questi potrà decidere di svolgere approfondimenti anche attraverso l’audizione di investigatori ed inquirenti.

Gianluca Festa, ex sindaco di Avellino

Le accuse e gli arresti domiciliari di Gianluca Festa

Festa, che si era dimesso da sindaco di Avellino a marzo, era in carica dal 2019 ed era dato come possibile vincente anche nelle elezioni comunali imminenti (giugno di quest’anno) nel capoluogo irpino. Attualmente è indagato per presunti episodi di corruzione, concorsi pilotati, irregolarità su affidamenti e appalti, nonché per depistaggio, inquinamento delle prove e rivelazione del segreto di ufficio: da giovedì scorso, il sindaco dimissionario del capoluogo irpino è agli arresti domiciliari, così come altri indagati per l’inchiesta “Dolce Vita” che lo vede coinvolto. Il suo avvocato Luigi Petrillo aveva spiegato che Festa aveva chiesto di parlare con i magistrati già lo scorso 27 marzo, ma che non era mai stato convocato dalla Procura. “Se fosse stato convocato come da lui richiesto”, aveva aggiunto ancora l’avvocato Petrillo, “molto probabilmente non vi sarebbe stata alcuna alcuna necessità della misura cautelare”, ha aggiunto riferendosi alla decisione della Procura di richiedere per lui gli arresti domiciliari. Intanto, martedì 23 aprile ci sarà l’interrogatorio di garanzia per tutti e tre gli indagati.

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