Storia dei fratelli Pellini di Acerra: dal sequestro di 200 milioni al dissequestro

Tre imprenditori di Acerra, condannati in via definitiva per disastro ambientale, hanno visto restituiti i beni confiscati del valore di 200 milioni di euro, poiché il provvedimento di confisca è stato emesso oltre i termini previsti.

La Corte di Cassazione ha annullato la confisca dei beni ai tre fratelli Pellini il 25 marzo, confermando il dissequestro dei beni precedentemente confiscati per un valore totale superiore ai 200 milioni di euro. La Cassazione ha ritenuto che il decreto di confisca della Corte d’Appello di Napoli sia stato emesso oltre i termini previsti.

I fratelli Pellini, imprenditori titolari di un’impresa che gestiva i rifiuti ad Acerra, sono stati condannati in via definitiva per aver versato illecitamente rifiuti pericolosi nelle campagne acerrane, diventando simbolo della Terra dei Fuochi. Nonostante la condanna, sono stati dissequestrati i beni confiscati.

Il deputato Francesco Emilio Borrelli e Legambiente hanno criticato la decisione della Cassazione, sottolineando che questa sentenza rappresenta una ferita per le vittime della Terra dei Fuochi e per chi vive in territori devastati dai traffici illegali di rifiuti.

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