Operaio deceduto per amianto, Atitech condannata a pagare 270mila euro di risarcimento per esposizione dannosa. #giustizia #dirittilavoratori

La condanna dell’Atitech

La Corte di Appello di Napoli ha emesso una sentenza che condanna l’Atitech al risarcimento in favore della famiglia di Aldo Converso, il dipendente deceduto 18 anni fa a causa di un mesotelioma pleurico. La decisione del giudice si basa sull’esposizione all’amianto subita da Converso durante i 41 anni di lavoro presso l’azienda. La morte dell’uomo risale al 2006.

Fibre di amianto

L’Atitech aveva precedentemente ricevuto una condanna nel 2010, con un risarcimento di 180mila euro nei confronti della famiglia di Converso. Dopo aver contestato questa decisione in vari gradi di giudizio, l’azienda è stata nuovamente condannata a pagare ulteriori 54mila euro, che sono diventati 90mila euro considerando gli interessi maturati nel frattempo.

Il caso di Aldo Converso

Aldo Converso, originario di Casalnuovo, in provincia di Napoli, ha iniziato a lavorare per l’Ati di Capodichino all’età di 18 anni, azienda che poi sarebbe diventata Atitech nel 2004. Durante la sua carriera ha svolto diverse mansioni, tra cui assistente tecnico di bordo e magazziniere, e è stato esposto alle pericolose fibre di amianto presenti negli impianti, nei macchinari, negli hangar e nell’ambiente di lavoro in generale, senza essere adeguatamente informato sui rischi. Anche alcuni dei dispositivi di protezione individuali indossati da Converso, come i guanti, contenevano amianto. L’uomo è andato in pensione nel 2005 e nello stesso anno gli è stato diagnosticato il mesotelioma pleurico, che lo ha portato alla morte nel giro di un anno.

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