La figlia del boss: il clan voleva controllare le elezioni a Cercola con lei come rappresentante di lista

Scandalo a Cercola: Clan Fusco-Ponticelli coinvolto in voto di scambio

Un’operazione delle forze dell’ordine ha portato oggi a 7 arresti legati al presunto coinvolgimento del clan Fusco-Ponticelli, supportato dai De Micco-De Martino, nell’acquisto di voti a 30 e 20 euro in vista delle elezioni amministrative del 2023 a Cercola.

La figura chiave dell’inchiesta è Antonietta Ponticelli, figlia di un boss ergastolano associato alla camorra. Nonostante sia stata condannata e sia stata interdetta dai pubblici uffici, è stata arrestata per presunto coinvolgimento nella manipolazione delle elezioni. Ponticelli, candidata per “Europa Verde” nella tornata elettorale del 2023, avrebbe ottenuto il ruolo di rappresentante di lista tramite documentazione falsa.

Voto di scambio a Cercola, 7 arresti

La candidata consigliera comunale Giusy De Micco, anch’essa coinvolta, avrebbe cercato di pilotare le elezioni con l’aiuto dei Fusco-Ponticelli e di alcuni parenti del clan Mazzarella. Attraverso accordi e pagamenti, avrebbero tentato di influenzare il risultato elettorale. I 7 arrestati, tra cui membri della famiglia De Micco e Ponticelli, sono accusati di aver venduto preferenze a 20 e 30 euro per le elezioni e il relativo ballottaggio.

Le investigazioni hanno portato alla luce l’organizzazione del cartello criminale Mazzarella-De Micco-De Martino – Aprea attivo a Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio. Altri episodi di corruzione elettorale risalenti al 2020 e legati al clan De Luca Bossa – Minichini sono stati documentati, insieme al pestaggio di un pregiudicato a Cercola per aver acquistato voti senza pagare tangenti al clan.

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