Ricerca sulla percezione del rischio sismico e vulcanico nei Campi Flegrei
Il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II di Napoli sta conducendo una ricerca sulla percezione del rischio sismico e vulcanico nei Campi Flegrei. La zona dei Campi Flegrei comprende città come Pozzuoli, Bacoli, Quarto, Giugliano e alcuni quartieri di Napoli come Fuorigrotta, Bagnoli, Agnano, Soccavo, Pianura, Vomero, Arenella.
Scosse piccole e medie di giorno e di notte, boati, zaffate della solfatara spinte dai venti di mare, app per smartphone che notificano ogni movimento della terra, gruppi social dove le discussioni sono potenzialmente infinite, ciarlatani che sui social preconizzano la fine del mondo, forti di una laurea in “Università della strada”. È la ricetta perfetta per uno stato di tensione, di angoscia, di ansia permanente e sta accadendo purtroppo proprio qui, nelle vite di circa mezzo milione di persone che risiedono, lavorano o gravitano intorno alla zona dei Campi Flegrei. Contro le fake news sul supervulcano flegreo è determinante la consapevolezza e la corretta informazione.
Per conservare il proprio benessere psicologico, messo a dura prova dall’infodemia dilagante, occorre capire i sentimenti che nascono in coloro esposti all’attività bradisismica flegrea. Questo ha portato alla realizzazione di una ricerca sul tema del rischio sismico e vulcanico, coordinata dalla docente Daniela Caso al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II di Napoli.
Un questionario è stato creato per raccogliere dati sull’impatto psicologico derivante dall’attività bradisismica nei residenti delle zone a rischio. Durante le discussioni con gli studenti, è emerso che molti hanno perso il sonno a causa dell’ansia. Il laboratorio si propone di analizzare gli stili di coping di fronte al rischio sismico e vulcanico nei Campi Flegrei, al fine di proporre strategie per affrontare l’ecoansia.
Terremoto ai Campi Flegrei, scossa di magnitudo 3.9 alle 5.44. Trema anche Napoli. Leggi l’articolo completo qui