Scacco al traffico di reperti archeologici, 16 arresti

Piangeva come un bambino per la bellezza, ma soprattutto per l’ingente valore economico di un’antica moneta che stringeva tra le mani.
Le lacrime sono di uno dei ricettatori intercettati dai carabinieri del nucleo tutela del patrimonio culturale (Tpc) impegnati nell’indagine Canusium, dall’antico nome di Canosa di Puglia (Barletta-Andria-Trani), un centro archeologico di primo piano in Puglia, che nei secoli ha subito l’influenza ellenica e ha accolto i Romani dopo la disfatta di Canne da parte dell’esercito di Annibale (216 a.C.).
Da Canosa, con gli scavi clandestini, sono state depredate monete, monili, brocche, skyphos, kantharos, lucerne e fusi in ceramica di età compresa tra il IV e il I secolo avanti Cristo che finivano sul mercato illegale dei reperti archeologici,…

Continua su Cronache della Campania

Leggi Anche