1.200 milioni di euro per Bagnoli, ma il decreto di governo elimina il ripristino della linea di costa. Una beffa per l’ambiente.

Bagnoli: nuovi investimenti per il futuro dell’area ex Italsider

Per il futuro dell’area ex Italsider di Bagnoli, l’eterna incompiuta dell’era post-siderurgica di Napoli, articolo 14 è la chiave di tutto. Sparisce il comma con il quale gli stanziamenti di governo per l’area occidentale avrebbero dovuto garantire bonifiche, interventi infrastrutturali, riqualificazione urbana ma anche il «ripristino della morfologia naturale della costa in conformità allo strumento urbanistico del Comune di Napoli». Questo rigo e mezzo di testo è – come si dice nella burocrazia di emendamenti e decreti – «soppresso». Dunque se ne deduce che una delle questioni più controverse, ovvero la colmata a mare – quell’enorme quadrato rubato alla costa che serviva alla fabbrica d’acciaio per stoccare le materie prime – resterà lì dov’è, fine della storia.

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Investimenti per la riqualificazione di Bagnoli e Coroglio

Per Bagnoli arriva però l’ennesimo fiume di denaro: 1200 milioni di euro, 1, 2 miliardi per gli interventi di messa in sicurezza, bonifica e risanamento ambientale delle aree di rilevante interesse nazionale del comprensorio Bagnoli-Coroglio. Il ministro della Coesione e del Pnrr Raffaele Fitto in conferenza stampa, spiega: «L’obiettivo è restituire ai cittadini un territorio per troppo tempo abbandonato al degrado alle porte di Napoli e valorizzarne la posizione strategica, anche in una prospettiva di rilancio industriale dell’intero Mezzogiorno, a riprova del fatto che il governo può agire concretamente».

Per consentire l’elaborazione dell’analisi di rischio, l’individuazione dei valori di fondo dei sedimenti sarà effettuata dall’Ispra, Istituto superiore per la ricerca ambientale, sentito il ministero dell’Ambiente, entro 90 giorni dalla richiesta del Commissario straordinario. L’idea è anche quella di evitare ingorghi burocratici nelle procedure di valutazione di impatto ambientale, facendo in modo che con un unico provvedimento possa scattare il via libera.


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Il Commissario straordinario potrà avvalersi del supporto tecnico di un numero massimo di quattro esperti o consulenti, scelti anche tra soggetti estranei alla pubblica amministrazione. I compensi per il supporto tecnico prestato dai soggetti saranno definiti, con provvedimento del Commissario straordinario, nel limite massimo di 70.000 euro annui per ogni esperto o consulente.

«Penso – continua Fitto – che sia già un primo segnale di come poter spendere bene le risorse. E soprattutto, questo è un elemento importante, spenderle non su linee di azione generiche ma su progetti che hanno avuto il vaglio, l’approvazione e la certificazione e sono direttamente cantierabili».

«Il decreto – spiega una nota di Palazzo Chigi – prevede, nelle more della definizione degli Accordi di Coesione, la possibilità di finanziare alcuni interventi ritenuti strategici. In tale contesto, il decreto destina 1,2 miliardi di euro alla realizzazione di interventi di bonifica e riqualificazione dell’area di Bagnoli, per restituire ai cittadini un territorio per troppo tempo abbandonato al degrado alle porte di Napoli e valorizzarne la posizione strategica, anche in una prospettiva di rilancio industriale dell’intero Mezzogiorno, a riprova del fatto che il Governo può agire concretamente».

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