Il decadimento inaspettato del Napoli secondo Ottavio Bianchi

Ottavio Bianchi parla del calcio di oggi e del Napoli

L’ex allenatore del Napoli, Ottavio Bianchi, è intervenuto a Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” condotta da Raffaele Auriemma, per parlare del club azzurro e del calcio di oggi.

Il commento sullo scudetto del 1987 e il calo successivo

Sullo scudetto del 1987 e il calo successivo, Bianchi ha dichiarato: “Vincere a Napoli è stato bellissimo, ma non si deve vivere solo di ricordi. È normale avere un calo di rendimento dopo un traguardo importante come lo scudetto, ma un crollo come quello di quest’anno è inspiegabile. Se non hai una struttura solida alle spalle, è facile che questo accada.”

Ha poi aggiunto: “Non sono dentro al Napoli da tanto tempo, ma so che quando si vince tutti salgono sul carro, mentre quando si perde è sempre l’allenatore a pagare. Quest’anno ne sono passati già tre.”

E ha concluso con una metafora: “Una macchina di Formula 1 senza telaio o gomme non può andare lontano, nemmeno con il miglior pilota al volante. Lo stesso vale per una squadra di calcio.”

Riflessioni sul calcio di oggi e il ruolo dei calciatori

Parlando del calcio di oggi e del ruolo dei calciatori, Ottavio Bianchi ha affermato: “Ai miei tempi si diceva che se non sentivi l’odore del campo non potevi parlare di calcio. Oggi invece, sempre più addetti ai lavori sembrano sapere tutto, ma in realtà sono stati poche volte negli spogliatoi.”

Ha poi sottolineato: “Prima i calciatori andavano a discutere il contratto da soli, senza intermediari. Oggi invece sono delle vere e proprie aziende che fatturano milioni di euro all’anno, con a disposizione avvocati, procuratori e tanti altri. Il calcio di oggi è un altro sport rispetto a quello di 37 anni fa.”

Infine, ha condiviso un suo rimpianto personale: “L’unica cosa che rimpiango della mia carriera da calciatore sono i tanti infortuni che ho avuto. Mi hanno causato molta sofferenza, ma anche tanta voglia di riscatto.”

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