Elvira Notari: la donna che sfidò il fascismo sul palcoscenico napoletano. Storia di una pioniera del cinema italiano.

Intervista a Gianfranco Pannone

Gianfranco Pannone, regista e autore, porta in scena al Teatro San Ferdinando di Napoli lo spettacolo “Cinemamuto”. In questa intervista, racconta la vita e le opere di Elvira Notari, la prima donna regista del cinema italiano, osteggiata e censurata dal regime fascista.

La censura anche ai tempi moderni

Per comprendere il contesto in cui “Cinemamuto” viene rappresentato, Pannone racconta un episodio interessante accaduto dopo la prima dello spettacolo. Alcune persone si sono avvicinate per commentare che lo spettacolo fosse adattato ai fatti attuali, ma il regista ha chiarito che la realtà si era sovrapposta. La censura di cui si parla nello spettacolo è diventata particolarmente attuale, con eventi come il caso Scurati e le polemiche in Rai.

Elvira Notari, pioniera come regista donna in Italia, ha dovuto affrontare le sfide di un settore dominato dagli uomini e la pressione della dittatura fascista. La discussione sull’attualità della censura non può che emergere di fronte a un tema così rilevante.

La storia di Elvira Notari

Nel racconto di Pannone, ci si immerge nella vita di Elvira Notari, trasferitasi a Napoli da Cava dei Tirreni e fondatrice della Dora Film. Osteggiata dal regime fascista, Elvira si trova a lottare contro la censura e a difendere la sua visione artistica. La storia della prima regista donna italiana è stata a lungo dimenticata, ma con “Cinemamuto” viene finalmente riportata alla luce.

Pannone sottolinea l’importanza di non etichettare Elvira solo come femminista e antifascista, ma di apprezzarla nella sua interezza. Attraverso approfondite ricerche negli archivi e consultando fonti autorevoli come il libro “Rovine con vista” di Giuliana Bruno, il regista ha ricostruito fedelmente il contesto storico in cui si sviluppava la vicenda di Elvira Notari.

Napoli: una città in continua evoluzione

In quanto napoletano trapiantato a Roma, Pannone ha un rapporto speciale con Napoli. Riconosce i cambiamenti positivi della città, ma sottolinea anche le sfide che questa evoluzione comporta. Napoli si sta trasformando, attratta dal turismo e da nuove opportunità economiche, ma rischia di perdere parte della propria identità. Pannone riflette su come sia importante preservare l’autenticità della città, non lasciandosi sedurre completamente dalle novità che arrivano.

Con uno sguardo attento e critico, il regista osserva la Napoli contemporanea e si interroga sul futuro della città. Per lui, amare Napoli significa anche saperla guardare con lucidità e difendere la sua autenticità.

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